Cerbero, 2022. Acrilico su tela 70x50x1,6 cm. favoloso mostro a tre teste della mitologia greca, figlio di Tifeo e di Echidna posto a guardia dell'ade. Nel descrivere l'incontro con il mostro (Inf.VI 13-33) Dante ha ben presentei versi dell'Eneide. Fa gettare da Virgilio  nelle

Cerbero, 2022. Acrilico su tela 70x50x1,6 cm. favoloso mostro a tre teste della mitologia greca, figlio di Tifeo e di Echidna posto a guardia dell'ade. Nel descrivere l'incontro con il mostro (Inf.VI 13-33) Dante ha ben presentei versi dell'Eneide. Fa gettare da Virgilio nelle "bramose canne", qui rappresentate come altrettante canne d'organo, non del miele, ma una manciata di terra a rafforzare il rapporto carne-terra, che il mostro divora. Nella commedia la fiera "crudele e diversa" diviene il custode del cerchio dei golosi...

Malacoda, 2022. Acrilico su tela 50x70x1,6 cm. «Nessun di voi sia fello! Innanzi che l’uncin vostro mi pigli, traggasi avante l’un di voi che m’oda, e poi d’arruncigliarmi si consigli». Tutti gridaron: «Vada Malacoda!»  (inf.XXI, 72-75)  Diavolo inventato da Dante che lo inserisce tra i “Malebranche”, la truppa dei demoni, come capo.Nell'ambito della commedia una parentesi quasi comica. Malacoda, come i malebranche asseriscono, è il loro capo. Il suo aspetto fisico non è descritto da alcun aggettivo,. Proprio questo fatto ha attirato la mia attenzione: la semplicità apparente con cui contaminarlo con gli stati d'animo personali, col proprio vissuto interiore e direi anche fisico. In quel momento un rullo da imbianchino, data la periatrite che mi affliggeva, mi sembrava uno strumento diabolico. Il male è una cosa banale...

Malacoda, 2022. Acrilico su tela 50x70x1,6 cm. «Nessun di voi sia fello! Innanzi che l’uncin vostro mi pigli, traggasi avante l’un di voi che m’oda, e poi d’arruncigliarmi si consigli». Tutti gridaron: «Vada Malacoda!» (inf.XXI, 72-75) Diavolo inventato da Dante che lo inserisce tra i “Malebranche”, la truppa dei demoni, come capo.Nell'ambito della commedia una parentesi quasi comica. Malacoda, come i malebranche asseriscono, è il loro capo. Il suo aspetto fisico non è descritto da alcun aggettivo,. Proprio questo fatto ha attirato la mia attenzione: la semplicità apparente con cui contaminarlo con gli stati d'animo personali, col proprio vissuto interiore e direi anche fisico. In quel momento un rullo da imbianchino, data la periatrite che mi affliggeva, mi sembrava uno strumento diabolico. Il male è una cosa banale...

Pluto, 2022. Acrilico su tela 50x70x1,6 cm. Ade-Plutone È il custode del IV Cerchio infernale (avari e prodighi), rappresentato da Dante all'inizio del Canto VII dell'Inferno.  L'identificazione è problematica, dal momento che potrebbe essere Pluto, dio greco delle ricchezze (figlio di Iasione e Demetra),  oppure Plutone, dio classico degli Inferi e sposo di Proserpina. È più probabile la seconda ipotesi, anche perché Plutone (detto anche Dite)  era spesso interpretato nel Medioevo come figura diabolica ed era accostato alle ricchezze che sono custodite sottoterra. Dante gli fa pronunciare parole apparentemente incomprensibili (VII, 1), che forse sono una bizzarra invocazione a Satana-Lucifero;  Virgilio lo chiama maladetto lupo, anche se non è chiaro se il demone abbia effettivamente sembianze animalesche, né per quali ragioni  Dante lo abbia trasformato in questo modo (né Pluto né Plutone erano descritti come lupi nel mito classico).

Pluto, 2022. Acrilico su tela 50x70x1,6 cm. Ade-Plutone È il custode del IV Cerchio infernale (avari e prodighi), rappresentato da Dante all'inizio del Canto VII dell'Inferno. L'identificazione è problematica, dal momento che potrebbe essere Pluto, dio greco delle ricchezze (figlio di Iasione e Demetra), oppure Plutone, dio classico degli Inferi e sposo di Proserpina. È più probabile la seconda ipotesi, anche perché Plutone (detto anche Dite) era spesso interpretato nel Medioevo come figura diabolica ed era accostato alle ricchezze che sono custodite sottoterra. Dante gli fa pronunciare parole apparentemente incomprensibili (VII, 1), che forse sono una bizzarra invocazione a Satana-Lucifero; Virgilio lo chiama maladetto lupo, anche se non è chiaro se il demone abbia effettivamente sembianze animalesche, né per quali ragioni Dante lo abbia trasformato in questo modo (né Pluto né Plutone erano descritti come lupi nel mito classico).

Cerbero, 2014 (bozzetto). Acrilico su cartoncino 40x30

Flegïàs, 2023. Acrilico su tela 70x50x1.6

Nell'ottavo canto dell'Inferno Dante e Virgilio si trovano davanti alla palude
dello Stige, dove sono puniti gli iracondi e gli accidiosi: qui ricevono aiuto
da Flegias, che li accompagna attrverso la palude fino alla città di Dite.
Traghettatore di secondaria importanza e custode del V cerchio, le cui sembianze e
il cui vero ruolo sono taciuti.

Un personaggio che mi ha sempre incuriorsito per la sua scarsa identificazione (al pari di altri) e per
l'ira che palesa fin dal primo incontro con Dante e Virgilio.

Il quadro cristallizza il momento in cui appare la navicella di Flegias partita da Dite per traghettare i visitatori:

Corda non pinse mai da sé saetta
che sì corresse via per l'aere snella,
com' io vidi una nave piccioletta

venir per l'acqua verso noi in quella,
sotto 'l governo d'un sol galeoto,
che gridava: «Or se' giunta, anima fella!».

«Flegïàs, Flegïàs, tu gridi a vòto»,
disse lo mio segnore, «ma questa volta:
più non ci avrai che sol passando il loto».

Qual è colui che grande inganno ascolta
che li sia fatto, e poi se ne rammarca,
fecesi Flegïàs ne l'ira accolta.

Lo duca mio discese ne la barca,
e poi mi fece intrare appresso lui;
e sol quand' io fui dentro parve carca.

Tosto che 'l duca e io nel legno fui,
segando se ne va l'antica prora
de l'acqua più che non suol con altrui.


Se sembra improbabile che sia un traghettatore per i peccatori di passaggio
ai cerchi inferiori, essendovi le anime spedite direttamente da Minosse dopo
il suo giudizio, potrebbe essere colui che getta i peccatori nella palude dello Stige; in ogni
caso Dante si preoccupa solo di citare la sua ira, testimoniata dalle sue
grida sia all'arrivo che alla discesa dei due poeti sulla sua barca.
La barchetta di carta simboleggia la minore importanza di questo traghettatote di anime rispetto
al più noto Caronte.

Minosse, 2023. Acrilico su tela 50x70x1,6 cm


Minosse, come Caronte, Cerbero, Gerione, Flegias e Pluto, è uno dei demoni pagani
passati nell'inferno cristiano di Dante e collocati poi come guardiani dei vari cerchi, dopo
essere stati trasformati in esseri demoniaci sulla traccia dell'interpretazione figurale
dei Padri della Chiesa, concludendo, così, il processo di assimilazione della cultura
classica, iniziato fin dalle origini del cristianesimo.
Minosse si trova all'entrata del cerchio II perchè le anime del Limbo (Cerchio I) non hanno
peccati da confessare e non vengono giudicate.
Perchè in fondo siamo tutti giudici.




Le Arpie, 2024. Acrilico su tela 50x70x1,6 cm

Dante Alighieri cita le arpie nel Canto XIII dell'Inferno: esse rompono i rami e mangiano le foglie degli alberi al cui interno si trovano le anime dei suicidi, che,
in questo modo, provano dolore e hanno dei pertugi attraverso i quali lamentarsi.

"Quivi le brutte Arpie lor nidi fanno,
che cacciar de le Strofade i Troiani
con tristo annunzio di futuro danno."
In questa immagine mi sono concesso lalibertà di innestare la capigliatura delle Furie, mi sembrava più consona...

Immagine che, ancora allo stato di bozzetto, trovò collocazione all'interno dell'artwork dell'album omonimo dell'iconica formazione
darkvawe alessandrina "Viridanse"

Ugolino, 2014 (bozzetto). Acrilico su cartoncino 40x30

Ugolino, 2014 (bozzetto). Acrilico su cartoncino 40x30

Le Arpie, 2014 (bozzetto). Acrilico su cartoncino 40x30

Le Arpie, 2014 (bozzetto). Acrilico su cartoncino 40x30

La Selva, 2014 (bozzetto). Acrilico su cartoncino 40x30

La Selva, 2014 (bozzetto). Acrilico su cartoncino 40x30

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Cerbero, 2022. Acrilico su tela 70x50x1,6 cm. favoloso mostro a tre teste della mitologia greca, figlio di Tifeo e di Echidna posto a guardia dell'ade. Nel descrivere l'incontro con il mostro (Inf.VI 13-33) Dante ha ben presentei versi dell'Eneide. Fa gettare da Virgilio nelle "bramose canne", qui rappresentate come altrettante canne d'organo, non del miele, ma una manciata di terra a rafforzare il rapporto carne-terra, che il mostro divora. Nella commedia la fiera "crudele e diversa" diviene il custode del cerchio dei golosi...

Malacoda, 2022. Acrilico su tela 50x70x1,6 cm. «Nessun di voi sia fello! Innanzi che l’uncin vostro mi pigli, traggasi avante l’un di voi che m’oda, e poi d’arruncigliarmi si consigli». Tutti gridaron: «Vada Malacoda!»  (inf.XXI, 72-75)  Diavolo inventato da Dante che lo inserisce tra i “Malebranche”, la truppa dei demoni, come capo.Nell'ambito della commedia una parentesi quasi comica. Malacoda, come i malebranche asseriscono, è il loro capo. Il suo aspetto fisico non è descritto da alcun aggettivo,. Proprio questo fatto ha attirato la mia attenzione: la semplicità apparente con cui contaminarlo con gli stati d'animo personali, col proprio vissuto interiore e direi anche fisico. In quel momento un rullo da imbianchino, data la periatrite che mi affliggeva, mi sembrava uno strumento diabolico. Il male è una cosa banale...

Malacoda, 2022. Acrilico su tela 50x70x1,6 cm. «Nessun di voi sia fello! Innanzi che l’uncin vostro mi pigli, traggasi avante l’un di voi che m’oda, e poi d’arruncigliarmi si consigli». Tutti gridaron: «Vada Malacoda!» (inf.XXI, 72-75) Diavolo inventato da Dante che lo inserisce tra i “Malebranche”, la truppa dei demoni, come capo.Nell'ambito della commedia una parentesi quasi comica. Malacoda, come i malebranche asseriscono, è il loro capo. Il suo aspetto fisico non è descritto da alcun aggettivo,. Proprio questo fatto ha attirato la mia attenzione: la semplicità apparente con cui contaminarlo con gli stati d'animo personali, col proprio vissuto interiore e direi anche fisico. In quel momento un rullo da imbianchino, data la periatrite che mi affliggeva, mi sembrava uno strumento diabolico. Il male è una cosa banale...

Pluto, 2022. Acrilico su tela 50x70x1,6 cm. Ade-Plutone È il custode del IV Cerchio infernale (avari e prodighi), rappresentato da Dante all'inizio del Canto VII dell'Inferno.  L'identificazione è problematica, dal momento che potrebbe essere Pluto, dio greco delle ricchezze (figlio di Iasione e Demetra),  oppure Plutone, dio classico degli Inferi e sposo di Proserpina. È più probabile la seconda ipotesi, anche perché Plutone (detto anche Dite)  era spesso interpretato nel Medioevo come figura diabolica ed era accostato alle ricchezze che sono custodite sottoterra. Dante gli fa pronunciare parole apparentemente incomprensibili (VII, 1), che forse sono una bizzarra invocazione a Satana-Lucifero;  Virgilio lo chiama maladetto lupo, anche se non è chiaro se il demone abbia effettivamente sembianze animalesche, né per quali ragioni  Dante lo abbia trasformato in questo modo (né Pluto né Plutone erano descritti come lupi nel mito classico).

Pluto, 2022. Acrilico su tela 50x70x1,6 cm. Ade-Plutone È il custode del IV Cerchio infernale (avari e prodighi), rappresentato da Dante all'inizio del Canto VII dell'Inferno. L'identificazione è problematica, dal momento che potrebbe essere Pluto, dio greco delle ricchezze (figlio di Iasione e Demetra), oppure Plutone, dio classico degli Inferi e sposo di Proserpina. È più probabile la seconda ipotesi, anche perché Plutone (detto anche Dite) era spesso interpretato nel Medioevo come figura diabolica ed era accostato alle ricchezze che sono custodite sottoterra. Dante gli fa pronunciare parole apparentemente incomprensibili (VII, 1), che forse sono una bizzarra invocazione a Satana-Lucifero; Virgilio lo chiama maladetto lupo, anche se non è chiaro se il demone abbia effettivamente sembianze animalesche, né per quali ragioni Dante lo abbia trasformato in questo modo (né Pluto né Plutone erano descritti come lupi nel mito classico).

Cerbero, 2014 (bozzetto). Acrilico su cartoncino 40x30

Flegïàs, 2023. Acrilico su tela 70x50x1.6

Nell'ottavo canto dell'Inferno Dante e Virgilio si trovano davanti alla palude
dello Stige, dove sono puniti gli iracondi e gli accidiosi: qui ricevono aiuto
da Flegias, che li accompagna attrverso la palude fino alla città di Dite.
Traghettatore di secondaria importanza e custode del V cerchio, le cui sembianze e
il cui vero ruolo sono taciuti.

Un personaggio che mi ha sempre incuriorsito per la sua scarsa identificazione (al pari di altri) e per
l'ira che palesa fin dal primo incontro con Dante e Virgilio.

Il quadro cristallizza il momento in cui appare la navicella di Flegias partita da Dite per traghettare i visitatori:

Corda non pinse mai da sé saetta
che sì corresse via per l'aere snella,
com' io vidi una nave piccioletta

venir per l'acqua verso noi in quella,
sotto 'l governo d'un sol galeoto,
che gridava: «Or se' giunta, anima fella!».

«Flegïàs, Flegïàs, tu gridi a vòto»,
disse lo mio segnore, «ma questa volta:
più non ci avrai che sol passando il loto».

Qual è colui che grande inganno ascolta
che li sia fatto, e poi se ne rammarca,
fecesi Flegïàs ne l'ira accolta.

Lo duca mio discese ne la barca,
e poi mi fece intrare appresso lui;
e sol quand' io fui dentro parve carca.

Tosto che 'l duca e io nel legno fui,
segando se ne va l'antica prora
de l'acqua più che non suol con altrui.


Se sembra improbabile che sia un traghettatore per i peccatori di passaggio
ai cerchi inferiori, essendovi le anime spedite direttamente da Minosse dopo
il suo giudizio, potrebbe essere colui che getta i peccatori nella palude dello Stige; in ogni
caso Dante si preoccupa solo di citare la sua ira, testimoniata dalle sue
grida sia all'arrivo che alla discesa dei due poeti sulla sua barca.
La barchetta di carta simboleggia la minore importanza di questo traghettatote di anime rispetto
al più noto Caronte.

Minosse, 2023. Acrilico su tela 50x70x1,6 cm


Minosse, come Caronte, Cerbero, Gerione, Flegias e Pluto, è uno dei demoni pagani
passati nell'inferno cristiano di Dante e collocati poi come guardiani dei vari cerchi, dopo
essere stati trasformati in esseri demoniaci sulla traccia dell'interpretazione figurale
dei Padri della Chiesa, concludendo, così, il processo di assimilazione della cultura
classica, iniziato fin dalle origini del cristianesimo.
Minosse si trova all'entrata del cerchio II perchè le anime del Limbo (Cerchio I) non hanno
peccati da confessare e non vengono giudicate.
Perchè in fondo siamo tutti giudici.




Ugolino, 2014 (bozzetto). Acrilico su cartoncino 40x30

Ugolino, 2014 (bozzetto). Acrilico su cartoncino 40x30

Le Arpie, 2014 (bozzetto). Acrilico su cartoncino 40x30

Le Arpie, 2014 (bozzetto). Acrilico su cartoncino 40x30

La Selva, 2014 (bozzetto). Acrilico su cartoncino 40x30

La Selva, 2014 (bozzetto). Acrilico su cartoncino 40x30

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